Sostenibilità ambientale e agricoltura biologica vanno di pari passo. Ridurre le emissioni di gas serra, migliorare l’efficientamento energetico, utilizzare le nuove tecnologie, sperimentare: sono questi gli aspetti decisivi per il futuro del settore. In questa direzione il biologico ha già messo in campo soluzioni promettenti e innovative capaci di rispondere alle reali esigenze del nostro Pianeta. A dimostrarlo è Smart Future Organic Farm: un progetto realizzato grazie al supporto del PSR Puglia 2014-2020, che mette insieme otto partner, nel territorio pugliese di Capitanata e Alta Murgia, per constatare come sia possibile oggi rispondere in maniera positiva alla sfida agroecologica con l’utilizzo di metodi innovativi.
Di questo si parlerà il prossimo 10 novembre alle ore 15:30 in occasione del primo incontro di comunità di pratica “Tecniche innovative per una cerealicoltura biologica a zero emissioni di CO2” cui parteciperanno Domenico Ventrella e Pasquale Garofalo del Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – oltre a Vincenzo Capobianco dell’azienda agricola Vincenzo Capobianco & Figli. Sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, mettendo in evidenza i risultati già ottenuti, le strade intraprese e gli obiettivi prossimi. Un focus verrà fatto sulle nuove tecnologie per il monitoraggio da remoto delle attività in campo e per l’acquisizione di dati agronomici. Il pomeriggio vedrà coinvolti tutti gli operatori del settore che, insieme ai partner, vorranno comprendere meglio le reali possibilità e potenzialità del progetto. Appuntamenti come questo saranno l’occasione per creare delle comunità di pratica composte da esperti e appassionati del settore che hanno come scopo comune quello di proteggere la fertilità dei suoli, la qualità dell’acqua e dell’aria e la biodiversità.
Non c’è dubbio che per l’agricoltura questa è l’unica strada da prendere se si vuole pensare a una produzione biologica che guardi alla sostenibilità mantenendo alti gli standard qualitativi. E non c’è dubbio che, per fare questo, sia necessaria una sinergia tra le pratiche biologiche e l’innovazione, tra la visione del futuro e quella della tradizione agricola di qualità. Ecco perché, in questo progetto, la regione Puglia e i suoi partner vogliono sperimentare nuovi metodi tecnologici in una delle colture più antiche del territorio, quella dei cereali, da sempre al centro dell’economia della regione.
Se si vuole pensare a una produzione biologica che guardi alla sostenibilità mantenendo alti gli standard qualitativi è necessaria una sinergia tra le pratiche biologiche e l’innovazione, tra la visione del futuro e quella della tradizione agricola di qualità.
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